Vespri di un venerdì pomeriggio. Sono isolato in quarantena in quanto positivo al Covid. Al cristiano non è mai stata risparmiata nessuna delle dure condizioni e circostanze che la sua generazione deve sopportare. Inoltre, tende ad assumere e ad accompagnare le croci degli altri. Doppia razione. Questo è stato il grande pilastro su cui si è costruita e sviluppata la civiltà occidentale: recuperare i più deboli, accompagnarli, spostarli in avanti. Tenerezza dell’uomo, segno dell’infinita tenerezza di Dio.

Sono tempi di irrequietezza, paura, oscurità, blocco, incertezza, ombre che offuscano la vita comune e personale. In mezzo a tanto disagio e frustrazione, parole luminose: “Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi ” (Salmo 114)..

Dov’è quella terra dei viventi che si pensa che gli sia stato rubato?

Al di là dell’attuale situazione sociale causata dalla pandemia, è interessante sapere dov’è la porta di ingresso e di uscita di questa bella terra dei viventi perché si osserva anche che sono tanti gli elementi nella vita che possono mostrare nel tempo la doppia faccia del paradiso o dell’inferno. Forse i più notevoli sono gli stessi rapporti affettivi che all’inizio ci hanno introdotto alla gioia di vivere e nel tempo molti si trasformano nell’inferno stesso. “L’enfer, c’est les autres”, recita la famosa frase di Sartre. L’inferno sono gli altri.

Non saprei dire in modo esaustivo dove sia quella terra dei viventi, ma posso sottolineare alcune sue caratteristiche.

1.- La porta di accesso a questo paese è sempre un’opportunità in ogni momento. Sempre. Non ha tanto a che fare con le circostanze che ci circondano come di solito pensiamo. Come ci hanno insegnato generazioni infinite, non se ne va mai, non importa quanto sia difficile la circostanza. Lì abbiamo padre Kolbe nel campo di concentramento di Auschwitz, per fare un esempio estremo, o san Carlo Borromeo in mezzo alla peste, l’unica volta nella storia dell’umanità in cui la popolazione è diminuita notevolmente.

2.- È una grazia, un dono. Pèguy dice che la grazia “è imprevedibile come una donna e come una donna tenace e ostinata è fatta di un pezzo. Gli uomini che Dio vuole che abbiano, ce l’hanno. I popoli che Dio vuole, lo avranno (…) la grazia non prende le nostre stesse strade. E non fare mai due volte lo stesso itinerario. È libera, dice la storia, la fonte di ogni libertà.

3.- Un lavoro. La grazia deve trovare spazio nei nostri cuori ostinati tante volte chiusi alla sua azione.

Il tipo di lavoro non deve essere sbagliato. Per l’uomo moderno la coscienza è il luogo in cui si generano opinioni e pensieri propri, e ha il diritto di affermarli perché si considera la fonte di tutto. D’altra parte, per l’uomo cristiano, la coscienza è il luogo intimo dove si cerca e si ascolta la verità che viene da un Altro più grande.

4.- Il testimone. La testimonianza. Dicono che Giustino, uno dei primi padri della Chiesa e grande filosofo, passeggiava lungo la spiaggia pensando a come scoprire la verità della vita dopo essere stato in tutte le scuole filosofiche del suo tempo senza trovare risposta. Nel suo dialogo con Tryphon, racconta di aver incontrato un vecchio dall’aspetto venerabile. Immediatamente la conversazione è passata a quelle domande a cui i filosofi non sono in grado di rispondere usando la sola ragione. Il vecchio poi gli parla di alcuni uomini benedetti, retti e amici di Dio che parlavano per ispirazione divina. Ha finito per esortarlo a seguire i loro consigli e seguire queste persone. Giustino racconta che subito sentì un fuoco accendersi nella sua anima e l’amore per i profeti e quegli amici di Cristo lo prese e che, riflettendo sul ragionamento del vecchio, scoprì che solo questa è la filosofia sicura e redditizia.

Da 2000 anni, sempre lo stesso metodo. «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?» (Lc 24,32), si domandavano i discepoli di Emmaus che incontrarono Cristo risorto.

Il vecchio esortò Giustino, uno dei grandi santi e padri della Chiesa, a non lasciare che quella fiamma appena accesa si spegnesse in lui ea seguire quegli amici di Dio.

Come è oggi. La terra dei viventi!

L’alternativa, tante volte, la conosciamo benissimo, come canta magistralmente Nacho Vegas: “Ho elaborato un piano ambizioso, consisteva nel sopravvivere”.

Jesús de Alba (Chules) – Páginas Digital