Lettera del nostro amico Miguel, ex-tossicodipendente, dalla carcere di Soto del Real dove è stato rinchiuso per un anno, dopo averci conosciuto.

“Ciaooo Pepe, come va tutto? Io sono qui a Soto del Relax (come si dice qui dentro… ahahah) [ndt: Soto del Real è il nome della prigione in qui si trovava, conosciuta dai carcerati come “Soto del Relax”

Fai arrivare queste carte a Cesar, sono quelli per la multa di 60 Euro per la tua bottiglia di vino. Gli dici che ho firmato per passare i 15 giorni qui, dato che l’idea è quella di uscire di qui pulito.

Se ti va, vai un venerdì al poblado  (Valdemingomez n.d.t.) e gli dai tutto questo a quelli di bocatas e leggi loro questo: Signori e Signore, Ragazzi e Ragazze, sono cosciente che sono con voi da poco tempo ma mi sento totalmente bocatero. Io, che quasi sempre ho vissuto in modo solitario e quando ero accompagnato non l’ho mai valorizzato, ora che sono rinchiuso qui dentro, mi si riempie lo spirito di pace, sapendo di essere parte di qualcosa di bello, disinteressato e pulito come bocatas. Mi sento accompagnato da voi quando, nel cortile, mi raggiunge la solitudine del Carcerato e non potete avere neanche idea di cosa sia. Spero di vedervi presto e già che ci sono ne approfitto per chiedervi di “scrivetemi per favore”. Vi dico anche che quando uscirò non mi riconoscerete neanche perché con la dieta che mi fanno fare, con le camminate in cortile, e le partite al 21 e il frontón (gioco spagnolo che ricorda lo squash, n.d.t.) mi sto trasformando in un figurino. Bene, un abbraccio a tutti e continuate ad essere così come siete.”

E qui, un paio di anni dopo, mentre racconta la sua vita nell’Università Carlos III di Madrid… “Guapament”…

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